Architettura Federiciana

L’architettura federiciana o sveva si diffonde nell’XIII sec. nel sud Italia. La stessa prende il nome da Federico II, Imperatore del Sacro Romano Impero, e rientra in un desiderio profondo di creare una rete intensa di difesa e di rappresentanza del potere imperiale nel meridione d’Italia. Caratteristica comune dei castelli di epoca federiciana è l’impianto geometrico regolare, la datazione che va dal XII sec. al XIII e la simbologia. Molti sono stati i dibattiti circa i diversi influssi operati da varie culture sull’edificazione dei castelli e di altre costruzioni federiciane; una di queste vorrebbe fare derivare i castelli federiciani da modelli di precedenti fortezze arabe e romane. A tal proposito, sicuramente l’influsso ai nitidi volumi geometrici tipici dell’architettura araba di epoca romanica in Sicilia, dovettero fare la loro parte nel suggerire forme e volumi.
È ormai nota anche l’influenza dell’architettura cistercense, che conferì le caratteristiche che mostrano specialmente i castelli federiciani edificati in Puglia. In Sicilia infatti è l’influsso islamico che plasma maggiormente il linguaggio architettonico dell’impianto federiciano, che doveva essere ricondotto anche alla volontà dello stesso Federico.  Non si può infatti non ricordare che Federico II trascorse proprio a Palermo i primi anni della sua vita e  Palermo, all’epoca, viveva e sentiva ancora la cultura e la tradizione costruttiva islamica, che veniva perpetrata dalla eredità delle maestranze di formazione araba.
Se si vuole parlare, quindi, dei castelli di Puglia, è necessario ricordare che il rigore geometrico del
Castel del monte, in Puglia, certamente richiama quello degli esempi siciliani, (alcuni studi ipotizzano addirittura la presenza di tecnici arabi per la realizzazione degli impianti idraulici), ma ne differisce per l’originalità del disegno poligonale e per il disegno del portale, che segue un gusto classico estraneo agli esempi siciliani. Un gusto classico pervaso dallo stile romanico pugliese rappresentato, nel portale principale, dalla presenza dei leoni. In linea generale si può affermare che l’architettura dei castelli federiciani derivò da una felice sintesi di vari elementi quali quelli cistercensi e arabi, con uno sguardo ai castelli edificati dai crociati in Terrasanta che con le loro torri, bastioni, e geometrie poligonali dovettero suggestionare lo stesso Federico quando ebbe modo di visitarli direttamente. A tutto questo si lega il fascino che sicuramente l’imperatore subì grazie alla visione delle numerose costruzioni di cattedrali romaniche pugliesi. Queste ultime affascinarono l’imperatore a tal punto da portarlo a edificare alcune chiese e ristrutturarne delle altre già esistenti.
Una delle tesi maggiormente accreditate per spiegare il particolare linguaggio architettonico delle costruzioni federiciane è infatti proprio l’intervento diretto del sovrano, nel sovrintendere alla costruzione di molte opere architettoniche. Ciò è sicuramente possibile se guardiamo alla poliedricità della figura di Federico II (1294-1250), che amava spaziare in contesti culturali diversi, avvalersi alla sua corte di molti sapienti nelle varie discipline e arti, e che si appassionava ai temi astrologici, alchemici ed esoterici. In ogni caso, anche se tale ipotesi non fosse ritenuta credibile da molti studiosi, sicuramente il merito di Federico II fu quello di agevolare l’incontro di culture diverse, che si palesarono anche nell’attività costruttiva dei castelli. Tra Puglia e Basilicata si innalzano ben 111 castelli da legare alla figura di Federico II di Svevia, secondo quanto riportato dal documento “Statutum de reparatione castrorum”, risalente al 1241. Come evidenzia il titolo stesso del documento, si parla, appunto, di riparazioni: in effetti, nella maggior parte dei casi non si è trattato di costruzioni nuove, bensì di ristrutturazioni di edifici già esistenti e legati prevalentemente agli insediamenti normanni. Ad ogni modo, la personalità dell’imperatore si è imposta così marcatamente sulle strutture da far sì che la loro storia iniziasse con lui e si dimenticasse del passato.

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